NO MORE EXCUSES. O sei Orco o sei Elfo.
““Di fronte alle decisioni importanti, quelle che significano un cambio di rotta, compare spesso la paura, oratore brillante, che appare mascherato con mille scuse.”
(Fabrizio Caramagna)
Cominciare l’articolo di fine anno con toni forti per delineare situazioni opposte, a contrasto netto, bianco o nero, luce e buio, diventa necessario per tirare le somme di questo 2023 che sta uscendo di scena per lasciare il palco al nuovo anno che come sempre è come uno scrigno delle aspettative di tutti, raccoglie speranze, desideri, sogni e buoni propositi.
Ripercorrendo gli ultimi dodici mesi in via di conclusione, percepisco la linearità del tempo scandito dai mesi come una fisarmonica temporale, nel senso che da un lato come sempre “è volato” anche quest’anno, ma in alcuni momenti lo sento lento, lunnnnghiisssiiimooo…ho come la sensazione che sia passato il doppio dei mesi! Tante sono state le novità, le trasformazioni, i cambiamenti anche nel quotidiano che ci ritroviamo a ricordare e rivivere a fine anno. Ma è davvero lineare il tempo?
Ormai prossimi al 31 dicembre eccoci dunque a fare il punto della situazione e qualche riflessione per riuscire a trovare il lato positivo di ogni esperienza e cogliere gli insegnamenti insiti in ogni circostanza di gioia o di dolore che abbiamo attraversato.
Di certo con tante variabili un insegnamento che sicuramente possiamo trarre, è testare e allenare la nostra capacità di adattamento al cambiamento.
E dovremo essere allenati o comunque pronti, con il Grande Cambiamento che si sente nell’aria già da un po’ e che avrà espressione completa a iniziare proprio dal 2024!
Davanti a situazioni improvvise, scenari che cambiano, si può avere una prima reazione di sorpresa, sgomento o sconforto, ma subito dopo arriva il recupero o la riformulazione di nuove abitudini a cui possiamo ancorarci per ristabilire un equilibrio e creare una nuova traccia, con più sicurezza.
L’opportunità di riflettere su tutto ciò che è successo e prepararsi per l’anno a venire, è anche un’occasione per riconoscere tutto ciò che abbiamo realizzato e a che punto siamo della nostra crescita, per decidere come orientare le vele, dove vogliamo concentrarci l’anno prossimo. È un buon modo per fare l’inventario di tutto quello che è successo e raccogliere dati e nuove risorse per ripartire, riconoscendoci cosa abbiamo fatto di buono, anche se non siamo arrivati proprio dove pensavamo ma quanto ci siamo avvicinati, cosa possiamo ancora migliorare e come possiamo farlo. O farlo diversamente. O addirittura cambiare direzione, se non sentiamo lo stesso fremito che ci faceva emozionare un anno fa. Forse è il momento di capire quali nuovi risultati potrebbero portarci là dove desideriamo essere, pensando anche in modo diverso, non solo autoriferito ma in maniera quantistica, se vogliamo definire così un modo più universale di percepirci in questa nuova dimensione.
Come fare questa riflessione di fine anno? Beh, raccogliamoci in una area della casa dove ci sentiamo protetti e a nostro agio, assicuriamoci di poterci concedere un po’ di tempo senza distrazioni (no social, no pc). Sprofondàti in poltrona o comodi sul divano, con un caffè o un thè caldo, cerchiamo di accogliere questo momento di riflessione come un viaggio nel nostro io interiore, senza giudizio, ma con la giusta mentalità, approcciando agli eventi dell’anno passato attraverso una lente di curiosità neutra, ben consapevoli del nostro momento presente, unico ponte possibile fra passato e futuro.
Infatti, se ci proiettiamo verso il futuro che verrà o sul passato che è stato, rischiamo di perderci il qui e ora, che conta di più in assoluto per ascoltarci, guardarci dentro e sentire le emozioni per capire cosa OGGI, non domani, non ieri, vorremmo fare/essere/provare/pensare.
Soprattutto praticando la gratitudine. Sempre. Nonostante ci siano stati momenti difficili da affrontare, siamo qui. Quindi un “grazie” a noi stessi, prima di tutto.
Guardarsi dentro serve anche per fare pulizia, per dare spazio al nuovo in arrivo. Pulizia non solo di oggetti, ma anche di abitudini, attività e magari anche di persone che ormai abbiamo capito non essere al posto giusto o non positive nella vostra vita. Non c’è cosa migliore di lasciare andare cose, persone, ricordi, mollando la presa, lasciando tutte quelle situazioni che non fanno più per noi, il superfluo o ciò che non ci rende felici. Ogni percorso diventa un ciclo, inizia e si conclude per lasciare spazio ad un qualcosa di nuovo, che si apre. Per cambiare abbiamo bisogno necessariamente di creare una stabilità mettendo un punto.
Molto spesso il motivo per cui non si riesce a tener fede ai buoni propositi è perché sono troppe le cose che si vogliono realizzare o troppe le situazioni da mantenere invariate per diversi interessi… va bene volersi aprire a diverse opportunità, ma è necessario chiedersi cosa si vuole davvero cambiare e soprattutto perché si vuole farlo. Le motivazioni alla base sono importanti perché ne determinano il buon esito, è utile quindi anche cercare di capire a cosa dare la priorità.
Dicembre è un mese intenso, per tanti motivi, il Natale, il Capodanno, un mese denso, a cui difficilmente si resta indifferenti, è il mese in cui le persone si dividono tra chi è felicissimo, portatore sano di allegria e chi invece si incupisce, si rattrista, sceglie film malinconici…
Prenderci qualche minuto da dedicare a noi è il regalo più grande che possiamo fare a noi stessi, decidere anche di portare fuori la nostra Luce nel mondo, uscire dalla Terra Di Mezzo e definire in che dimensione vogliamo vivere. È il momento di scegliere. O sei Orco o sei Elfo.
“Crisi significa semplicemente che devi scegliere: non hai più scuse per rimandare o arrabattarti nel tuo mondo.”
(Fabrizio Caramagna)
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